Quando la coppia... scoppia!

Quando la coppia scoppia... Il disagio e la terapia di coppia


Possono due esseri distinti vivere per tanto tempo sotto lo stesso tetto senza pestarsi i piedi? Il segreto non è evitare i conflitti, ma imparare ad affrontarli. Nella vita quotidiana di una coppia emergono inevitabilmente problemi dovuti sia alle differenze che alle somiglianze tra i partner. Una buona relazione di coppia dovrebbe consentire:

1. A ciascun partner di realizzare una propria esperienza intima ed affettiva soddisfacente. Il motivo per cui gran parte degli esseri umani ambiscono a fidanzarsi o a sposarsi è la realizzazione di sé nella relazione di coppia. Ogni persona, scegliendo il proprio partner, si aspetta di realizzare quello che non è stato ancora capace di realizzare da single. Quando incontra una persona teme di rivivere le delusioni del passato, ma spera anche di riuscire ad evitarle una buona volta. E’ proprio a questo punto che i piedi rischiano di essere pestati, quando il partner disattende le attese o non le soddisfa nel modo immaginato. La sensazione è quella di non riuscire ad afferrare ciò di cui si sta andando alla ricerca. Spesso le insoddisfazioni offuscano anche le gratificazioni. Può inoltre accadere che la realizzazione di una motivazione personale avvenga a scapito di un’altra. In questo caso il tentativo di riconciliazione tra le due può comportare l’attribuzione al partner di ciò che non ci piace vedere di noi stessi, fino a indurlo ad incarnare quell’attribuzione. Ad esempio un partner con una storia personale di abbandoni o distacchi traumatici può temere che il passato si ripeta e rifiutare allo stesso tempo di prendere in considerazione questa evenienza, dato il dolore che ha già provocato. Diventerà allora sospettoso e tenderà ad accusare il partner di trascurarlo, ignorando le dimostrazioni d’amore di quest’ultimo, il quale a sua volta non si sentirà abbastanza apprezzato.

2. A ciascun partner di comprendere le esigenze e i desideri dell’altro, garantendo il sostegno reciproco nel tentativo di soddisfarli. In pratica ciò significa sentirsi compresi per la persona che si è e comprendere l’altro per quello che è. Questa reciproca considerazione è fondamentale per riparare le rotture negli inevitabili momenti in cui la sintonia diminuisce. Riconoscere quando e perché l’altro è deluso o arrabbiato è il primo passo verso la ricongiunzione. Per vivere veramente bene la relazione di coppia, i partner hanno bisogno di sviluppare la capacità di muoversi avanti e indietro da un ruolo più assertivo a un ruolo più accogliente. Senza tale capacità, la relazione è vulnerabile alla caduta entro schemi di dominanza e sottomissione. La sottomissione va però distinta dal desistere. La sottomissione comporta l’assoggettamento alla volontà o all’azione dell’altro mentre desistere a volte è una prerogativa del riconoscimento dell’altro. Si rinuncia a qualcosa all’interno di sé, come ad un aspetto legato all’orgoglio o a un’ostinata presa di posizione, innescate per difendersi da un’offesa, una critica, etc. In questo caso desistere significa rinunciare a una propria difesa per riuscire ad accogliere il bisogno dell’altro e suscitare di conseguenza nel partner una maggiore apertura. La mutua accettazione indebolisce rancori e risentimenti all’interno della coppia.

3. Lo sviluppo di una mente propria della coppia. Nella relazione di coppia i partner si influenzano reciprocamente e le loro menti si uniscono formando un’entità unica, cioè un pensiero, un modo di agire e di reagire alle esperienze simile. Lo sviluppo di una mente propria della coppia contribuisce a realizzare il senso di identità di ciascun partner. La relazione è spesso infatti veicolo di affermazione personale. D’altra parte, se la relazione è troppo chiusa o uno dei due partner influisce più dell’altro sui valori e gli obiettivi comuni, la presenza di una mente della coppia rischia di ostacolare sia la mutua comprensione che la realizzazione di sé, trasformandosi in potenzialmente annichilente. Nella frenetica quotidianità in cui le coppie dei nostri tempi sono costrette a muoversi ed agire, raramente i partner trovano lo spazio e il tempo per riflettere e comunicare su questi aspetti, perpetuando, spesso con modalità ripetitive, schemi poco funzionali che qualche volta sfociano in dolorose e irreparabili rotture. La terapia di coppia promuove il dialogo costruttivo. Aiuta cioè i partners a non fossilizzarsi su rigide posizioni. Aiuta ad esternare, confrontarsi, comprendersi. Aiuta a ridurre lo scarto tra la coppia ideale, intesa come l’insieme delle aspettative che ciascun partner ha rispetto alla relazione, e la coppia reale, intesa come potenzialità effettive dell’unione. E’ proprio da questo scarto infatti che scaturiscono sentimenti e vissuti di delusione, rabbia, abbandono, rifiuto. Calpestarsi i piedi ogni tanto è comunque inevitabile, ma il dialogo e la sintonizzazione sui sentimenti dell’altro rendono di gran lunga più armonica la coreografia dei passi.